festività

Da **clarisweb** Sab Mag 01, 2010 9:43 pm

DIRITTO DI ASTENSIONE DAL LAVORO

La risposta all’interpello n. 60/2009 del Ministero del Lavoro ha confermato il diritto del lavoratore ad astenersi dal prestare la sua opera nelle giornate festive, se non pattuito diversamente tra lui stesso e il proprio datore di lavoro o se non stabilito diversamente dalla contrattazione collettiva.

FESTIVITA’ ABOLITE

L’articolo 1 della Legge 54/1977 ha abolito le seguenti festività:

1. 19 marzo (San Giuseppe);

2. Ascensione;

3. Corpus Domini;

4. 29 giugno (SS.Pietro e Paolo).

L'elenco completo dei giorni festivi in Italia, secondo il calendario civile, è attualmente il seguente:

(feste cattoliche di precetto:)

tutte le domeniche;
Santa Madre di Dio o Ottava di Natale (1. gennaio);
Epifania (6 gennaio);
Assunzione di Maria Vergine (15 agosto);
Tutti i Santi (1. novembre);
Immacolata Concezione (8 dicembre);
Natale (25 dicembre);

(feste civili:)

Anniversario della liberazione (25 aprile);
Festa del lavoro (1. maggio);
Anniversario della Repubblica (2 giugno).

(altri giorni festivi:)

il lunedì dopo Pasqua (dell'Angelo);
il 26 dicembre (S. Stefano);
la festa del Santo Patrono nelle singole località;

Alcune precisazioni sulle festività appena elencate.
Il 1. gennaio è una festa cattolica di precetto, e come tale riconosciuta anche agli effetti civili, ma ha anche una natura esclusivamente civile in quanto Capodanno. Analogamente, le feste del 26 dicembre (S. Stefano) e del lunedì di Pasqua hanno una natura semi-religiosa, in quanto istituite nel 1949 dallo Stato italiano per prolungare le feste di Natale e Pasqua. Infine, la giornata del 2 giugno non è, secondo la legge che l'ha istituita nel 1949, semplicemente una delle tre festività civili, ma la vera e propria festa nazionale dell'Italia, che ha sostituito la precedente festa nazionale, quella dello Statuto albertino, che veniva celebrata la prima domenica di giugno.

Altre festività sono state abolite agli effetti civili, nel tempo, soprattutto nel corso del secolo scorso.
Ad esempio, dal 1977 sono state abolite le feste di S. Giuseppe (19 marzo) e dei SS. Apostoli Pietro e Paolo (29 giugno; rimasta solo per il comune di Roma). Le feste dell'Ascensione e del Corpus Domini sono state spostate alla domenica successiva, mentre la festa civile del 4 novembre (Anniversario della vittoria della Prima guerra mondiale, divenuta successivamente Festa delle Forze armate e poi Festa dell'Unità nazionale) è stata spostata alla prima domenica di novembre. La festa dell'Epifania, trasferita alla domenica successiva nel 1977, è stata ripristinata al 6 gennaio nel 1986. La festa dell'anniversario della Repubblica, spostata nel 1977 alla prima domenica di giugno, è stata ripristinata al 2 giugno nel 2001 (ma era stata festeggiata 'una tantum' il 2 giugno nel 1986, in occasione del 40. di fondazione della Repubblica).
Sempre nel 1977 sono state abolite, ai fini della vacanza nelle scuole e della riduzione di orario negli uffici pubblici, le solennità civili dell'11 febbraio (anniversario dei Patti Lateranensi, ossia del Trattato e del Concordato con la Santa Sede), del 28 settembre (anniversario dell'insurrezione di Napoli del 1943) e del 4 ottobre (S. Francesco d'Assisi).

Numerose feste religiose di precetto erano state abrogate nel corso dei secoli diciottesimo e diciannovesimo, fra le quali quelle in onore degli apostoli come, ad esempio, S. Giacomo (25 luglio), S. Bartolomeo (24 agosto), S. Matteo (21 settembre).

Ancora all'inizio del secolo erano feste di precetto, nonché giorni festivi, il 2 febbraio (Presentazione di Gesù al Tempio) e l'8 settembre (Natività di Maria). Tra le feste nazionali di più lunga data vi erano la prima domenica di giugno (Festa dello Statuto albertino) e il 20 settembre (anniversario di Porta Pia), mentre gli uffici pubblici festeggiavano, l'11 novembre, il compleanno del re.

Il 4 novembre divenne festa civile nel 1922.
Durante il fascismo fu riconosciuta agli effetti civili la festa di S. Giuseppe (19 marzo); divennero feste nazionali, in tempi diversi, il 21 aprile (Natale di Roma) e il 28 ottobre (marcia su Roma) e furono introdotte le ricorrenze civili (da festeggiare negli uffici pubblici o dopo l'orario di lavoro) del 23 marzo (fondazione dei Fasci), del 25 aprile (nascita di Guglielmo Marconi), del 9 maggio (proclamazione dell'impero), del 24 maggio (entrata dell'Italia nella prima guerra mondiale) e del 12 ottobre (scoperta dell'America).

Queste ultime feste furono tolte dal calendario dopo la seconda guerra mondiale.
Va però ricordato che dal 2004 la data del 12 ottobre è diventata Giornata nazionale del 'Columbus day', in onore di Cristoforo Colombo.

Da **clarisweb** Sab Mag 01, 2010 9:50 pm

ricordo anni e anni fa che la prima settimana di novembre era il primo ponte obbligatori
1° novembre festa dei santi, il 2 festa dei morti, il 4 festa nazionale ....un giorno di qua e uno di là era un ponte da 7 a 10 giorni seguito subito dopo dall'immacolata per poi passare al natale ...
ma forse si sono tutti dimenticati della pacchia di allora
buonanotte

Da **gigi** Dom Mag 02, 2010 5:43 am

Cara claris per te sarà stata una pacchia allora
Io dal 1964 al 1994 ho lavorato di notte di giorno e a quasi tutte le feste comandate civili e non e con me hanno lavorato quasi la meta della popolazione italiana perchè quando tu ti arroghi il diritto di far festa qualcuno ti da da mangiare nei bar nei ristoranti e se decidi di andare a spasso benzinai addetti autostradali polizia addetti ai grill autosoccorso stanno lavorando per te
Se invece preferisci il trasporto pubblico ti ricordo che treni aerei bus lavorano anche durante le feste e tutti quelli che lavorano di contorno a tutte queste attivita per non parlare degli addetti all'agricoltura ed allevamento perchè se vuoi il latte fresco la mattina del lunedi qualcuno ha munto ,dato da mangiare,tolto merda anche il giorno di festa
E parlando di merda ricordati che ci si ammala ,si muore ,si hanno incidenti e si ha bisogno di cure anche durante le feste ,gli ospedali,i ricoveri,i convalescenziari non si svuotano ne il 1 maggio ne a Natale
E allora cerchiamo di guardare non solo in casa nostra ma di aprire gli occhietti e renderci conto che se il super o il negozietto sotto casa resta aperto,da un servizio a tutti come migliaia di altre persone che stanno lavorando nello stesso identico momento
Dimenticavo oggi domenica la signora Teresa, mia vicina di casa,50 anni suonati ,vestita da pagliaccio è andata a far divertire i bambini malati ,all'ospedale oncologico e con lei migliaia di altri volontari nei servizi alla collettivita e GRATUITAMENTE e guarda caso sempre nei giorni di festa poichè negli altri lavora
I problemi sono ben altri che non mezza giornata di lavoro in un giorno di festa e quando avremo finito di piangerci addosso e avremo guardato le cose a più ampio raggio forse riusciremo anche a farle andare meglio e il 1° maggio significa anche questo perchè è la festa dei lavoratori dove si ricordano le lotte per i diritti ma anche per i doveri

Da **clarisweb** Dom Mag 02, 2010 7:10 am

Gigi ti ho spostato il messaggi nell'altro discorso del 1° maggio per non fare confusione.
Questo era un argomento diverso per me.
volevo far notare che le feste cambiano a secondo della politica.
le feste religiose sono legate sopratutto al vaticano

Da **artu06** Dom Mag 02, 2010 12:43 pm

ma forse si sono tutti dimenticati della pacchia di allora

Clary, io come lavoratore, reputo essere stato fortunato, però da ferroviere, tutta questa pacchia che dici non l'ho fatta. Confermando per filo e per segno, quanto ha scritto Gigi, sapessi quante volte, mentre i più, brindavano al nuovo anno, io macinavo kilometri su un locomotore, e potevo scambiarmi gli auguri col collega, col quale trascorrevo più tempo assieme a lui, che con mia moglie, nonostante sia io di gusti etero. Certo forse sono da cosiderarmi un coxxxxne ( e credo di non essere stato il solo), perchè non ho fatto quello che alcuni furbi facevano, cioè ammalarsi il 24 dicembre, e fare le cure termali dal 10 agosto, ma preferisco essere stato quello che sono stato, almeno mi sono guadagnato il diritto di poter dire, a tutti di tutto stando con la testa alzata. Ad ogni buon conto, nel confrontarci col passato, cosiglierei di prendere in considerazione un panorama, che comprenda qualcosa di più del proprio orto. Di pacchie il lavoratore in generale non ne ha mai fatte, lo si dice solo per limitare diritti, e garantirsi maggiori lucri, nel gestire manodopera, col pretesto della produttivià e del mercato, che sono balle inventate ad oc.

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