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Messaggio Da gaspare Ven Mar 06, 2009 9:35 am

«Vi presento il mio Principe Mago»

MUSSOMELI «Talvolta Raniero Alliata si avventurava in condizioni

di

tranche nell'esperienza dei cosiddetti fenomeni

di materializzazione medianica: nuvolette

di ectoplasma prendevano forma umana, sotto gli occhi

preoccupati di pochi intimi ammessi alle cerimonie iniziatiche

».

A parlare di fantasmi, occultismo e presenze non bene

identificate è Bent Parodi, presidente dell'ordine dei giornalisti

di Sicilia, esperto di esoterismo, di filosofie orientali

ed ex direttore del Cinabro, collana di studi esoterici e di

storia delle religioni (Pungitopo).

L'occasione è il convegno organizzato dall'Accademia

La Fucina presso il Convento di San Domenico del comune

di Mussomeli nella Prima Giornata del

Fantasma organizzata dall’editore messinese

Armando Siciliano.

Il Castello di Carini e di Mussomeli, ma anche

i tanti casi di abitazioni infestate da spettri

più o meno benigni da scoraggiare chiunque

a rimanervi più di qualche giorno. Il giornalistascrittore

cita alcuni casi di fantasmi che abitano

quasi in qualità di genius loci alcuni manieri

o abitazioni nei centri storici delle nostre città,

«perché - spiega - quella dello spiritismo è una

tradizione consolidata in Sicilia che si incrocia,

a metà strada tra la tradizione colta e quella

popolare, con la cultura europea degli altopiani

in cui abbondavano fattucchiere, sciamàni

e contadine esperte di malocchio. D'altronde

fa parte della stessa natura dell'uomo, che è sempre stato

ossessionato dall'idea della morte».

L'esoterismo per Parodi, che si appresta a ripubblicare

"L"iniziazione" e "Architettura e mito" per l'editore Bianchi,

è stato quasi un passo obbligato. Figlio del duca Don Fortunio

di Belsito e di una nobile danese (la duchessa Tove)

e imparentato con la migliore aristocrazia palermitana (i

Cutò, i Piccolo e i Valguarnera), è cresciuto in mezzo ai

maghi. «Tutti si occupavano di fenomeni paranormali -

confessa il presidente dell’ordine dei giornalisti - dallo zio

Raniero Alliata di Pietratagliata a Lucio, Casimiro e Agata

Giovanna Piccolo. Gli albori erano stati alla fine dell'ottocento

quando lo spiritismo di Allan Kardec si era rapidamente

diffuso in tutti i circoli intellettuali d'Europa. La moda

arriva anche in Sicilia e contagia gran parte degli aristocratici.

I nobili siciliani cominciano ad incontrarsi al circolo

Bellini non più per giocare, quanto piuttosto per invocare

gli spiriti e i fantasmi dei propri avi. Un'intera generazione

di Gattopardi si diverte col tavolino a tre piedi».

Tra di loro c'erano il principe Mirto, il duca di Belsito, il

principe Giuseppe Tomasi e i fratelli Piccolo di Calanovella.

Anch'essi vissero un periodo di mondanità palermitana

prima che la madre Teresa Filangeri di Cutò decidesse,

di fronte all'ennesimo caso di adulterio del marito,

di lasciare Palermo e di trascinarli con sé nella residenza

di Capo D'Orlando dove vivranno fino alla morte. Bent Parodi

attinse fin da ragazzino all'occultismo dei fratelli Piccolo,

ma soprattutto alla magia del grande medium, il principe

Raniero Alliata di Pietratagliata nel cui settecentesco

maniero in via Serradifalco trascorse molte ore.

A lui ha dedicato un libro edito da Sellerio

nel 1987 dal titolo "Il principe mago", in cui narra

gli esperimenti di magia bianca e nera e la

vita appartata e discreta dell'ultimo principe

del Sacro Romano Impero. Il mago, l’entomologo,

l’esperto di di biologia, ma anche l’appassionato

d’arte. «Un giorno mi mostrò la

tecnica dei trachettili, vale a dire come far nascere

un'opera d'arte sulla base di criteri magici

- racconta Parodi.

E poi ricorda i fratelli Piccolo, il vezzo di Lucio

di parlare di se stesso in terza persona e

di chiedere cosa si dicesse del poeta a Palermo;

oppure il pranzo alla presenza della

madre defunta, il cui vecchio posto a tavola

veniva lasciato sempre libero; e, infine, gli acquarelli

di Casimiro in cui prendevano forma i folletti, gli

gnomi e le fate che andava nottetempo cercando nel giardino

e ad ogni angolo della casa.

«Casimiro era uno spiritista appassionato quanto Raniero

- spiega Parodi - ma se ne differenziava per il maggiore

interesse teorico e per la maggiore predilezione verso

la magia bianca». Ma anche a casa di Tomasi di Lampedusa

si respiravano stranezze. I Belsito venivano invitati

ogni anno per assistere ai botti della Santuzza. E Parodi

ricorda che la nonna, appassionata di romanzi francesi

e di fantastoria, diceva di essere la reincarnazione di

una principessa egiziana e raccontava con dovìzia di particolari

fatti e luoghi dell’Egitto, senza mai esserci stata.

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