Federico Garcia Lorca........Da romancero gitano
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Federico Garcia Lorca........Da romancero gitano
Silenzio di calce e di mirto,
malve tra la gramigna,
la monaca ricama violaciocche
sopra una tela color paglia.
Volano nella lumera grigia
sette uccelli del prisma
La chiesa digrigna lontano
come un'orso pancia all'aria.
come ricama bene! Con che grazia!
Sulla tela color paglia
essa vorrebbe ricamare
fiori di sua fatasia.
Che girasoli! Che magnolia!
Di lustrini e di nastri!
Che zafferani e che lune
sulla tovaglia della messa!
Cinque cedri s'addolciscono
nellattigua cucina.
Le cinque piache di Cristo
aperte in Almeria
Negli occhi della monaca
galoppano due cavallari.
Un rumore ultimo e sordo
le scioglie la camicia,
e al guardare nubi e monti
nelle deserte lontananze
si spezza il suo cuore
di zucchero ed erbaluisa
Oh che pianura in salita
con venti soli in cima!
Che fiumi in piedi
scorge la sua fantasia!
Ma continua con i suoi fiori
mentre in piedi ,nella brezza,
la luce gioca agli scacchi
alti della persiana
Ospite- Ospite
eros
Sotto l'oleandro senza luna
com'eri brutta nuda,
La tua carne cerco' nella mia mappa
il giallo della Spagna.
Com'eri brutta francesina
nell'amaro dell'oleandro.
Rosso e verde, gettai sul tuo corpo
il mantello del mio talento.
Verde e rosso,rosso e verde.
Noi siamo altra gente!
Ospite- Ospite
Agosto
Agosto,
controluce a tramonti
di pesca e zucchero
e il sole dentro la sera
come il nocciolo nel frutto
La pannocchia serba intatta
la sua risata gialla e dura.
Agosto
i bambini mangiano
pane nero e luna piena
Ospite- Ospite
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