banane
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Arcobaleno :: GENERALE :: DISCUSSIONI
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banane
banane e banane
Allarme banane in tutta Europa
Dopo la disavventura di una donna londinese, cresce la fobia
Per chi soffre di aracnofobia è un vero incubo: ma anche per chi non ha problemi specifici con i ragni, pensare di portarsene a casa una colonia in un casco di banane acquistato al supermercato non è il massimo. Soprattutto quando si scopre che quei ragni in particolare appartenevano ad una velenosissima razza brasiliana.
E' accaduto in Inghilterra: una donna ha acquistato un casco di banane ad Hampton, città del sudovest londinese. Dopo averle portate a casa si è resa conto che contenevano una colonia di questi piccoli ragni erranti, a quanto sembra appartenenti alla razza Brasilian Wandering, una delle più velenose al mondo.
Questi ragni sono soliti trovare alloggio nella frutta, specialmente fra le banane e il loro morso può portare a paralisi e asfissia.
La donna e la sua famiglia sono stati evacuati da casa loro, che è stata dinsinfestata: il supermercato che aveva venduto il casco di banane ha sostenuto le spese dell'albergo e della disinfestazione.
L'allarme per i ragni nelle banane è scattato in tutta Europa: uno dei segni distintivi di questa colonizzazione è una sorta di muffa biancastra sulla superficie dei frutti. Occhi aperti quindi!
Allarme banane in tutta Europa
Dopo la disavventura di una donna londinese, cresce la fobia
Per chi soffre di aracnofobia è un vero incubo: ma anche per chi non ha problemi specifici con i ragni, pensare di portarsene a casa una colonia in un casco di banane acquistato al supermercato non è il massimo. Soprattutto quando si scopre che quei ragni in particolare appartenevano ad una velenosissima razza brasiliana.
E' accaduto in Inghilterra: una donna ha acquistato un casco di banane ad Hampton, città del sudovest londinese. Dopo averle portate a casa si è resa conto che contenevano una colonia di questi piccoli ragni erranti, a quanto sembra appartenenti alla razza Brasilian Wandering, una delle più velenose al mondo.
Questi ragni sono soliti trovare alloggio nella frutta, specialmente fra le banane e il loro morso può portare a paralisi e asfissia.
La donna e la sua famiglia sono stati evacuati da casa loro, che è stata dinsinfestata: il supermercato che aveva venduto il casco di banane ha sostenuto le spese dell'albergo e della disinfestazione.
L'allarme per i ragni nelle banane è scattato in tutta Europa: uno dei segni distintivi di questa colonizzazione è una sorta di muffa biancastra sulla superficie dei frutti. Occhi aperti quindi!
clarisweb- ADMIN
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Numero di messaggi : 5838
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Data d'iscrizione : 07.10.09
Re: banane
Ma certo allarme banane visto e considerato che tutti noi acquistiamo le banane a caschi interi ,mediamente dai 30 ai 60 kg,e adesso ditemi chi di voi ha mai acquistato banane a caschi interi io che accquisto le patate ad ettari interi ho la casa piena di talpe e dorifere
Ma mi faccia il piacere e ditemi quale è il supermercato che le vende in quel modo che vado subito a comperarle
Ue claris se cè na notizia farlocca tu la trovi e ci credi pure ,probabilmente da ora non mangerai piu banane attenta alle zucchine che chissa che nascondono quelle vigliacche(le zucchine intendo)
Ma mi faccia il piacere e ditemi quale è il supermercato che le vende in quel modo che vado subito a comperarle
Ue claris se cè na notizia farlocca tu la trovi e ci credi pure ,probabilmente da ora non mangerai piu banane attenta alle zucchine che chissa che nascondono quelle vigliacche(le zucchine intendo)
gigi- Monsieur
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Numero di messaggi : 1568
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Data d'iscrizione : 18.01.09
Re: banane
ehahaha ridevo da sola pensavo a quella suora dal ginecologo che gli aveva trovato i bollini dei ciquita hahahahahaha vabbè adesso ci si troverà un ragnetto... ma come si dice non si cava un ragno dal buco hahahah
terry- Madame
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Numero di messaggi : 3559
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Data d'iscrizione : 22.10.07
Re: banane
[size=18][b]Ciao Gigi perfettamente d'accordo con il tuo posstt...ma Claris vive la sua vita di solitudine in modo traumatico e si attacca a tutto,! E' peggio di me.:study:Desso vedi che ti metto.L’oceano Pacifico è morto, è svuotato di ogni vita. Ci sono solo rifiuti e barche per la pesca industriale intente a saccheggiare accuratamente quel poco che è ancora rimasto.gigi ha scritto:Ma certo allarme banane visto e considerato che tutti noi acquistiamo le banane a caschi interi ,mediamente dai 30 ai 60 kg,e adesso ditemi chi di voi ha mai acquistato banane a caschi interi io che accquisto le patate ad ettari interi ho la casa piena di talpe e dorifere
Ma mi faccia il piacere e ditemi quale è il supermercato che le vende in quel modo che vado subito a comperarle
Ue claris se cè na notizia farlocca tu la trovi e ci credi pure ,probabilmente da ora non mangerai piu banane attenta alle zucchine che chissa che nascondono quelle vigliacche(le zucchine intendo)
Sta facendo il giro del mondo, sui media di lingua inglese, il racconto struggente, tragico e a suo modo poetico di un marinaio, Ivan Macfadyen (foto), che ha ripetuto la traversata del Pacifico effettuata dieci anni fa. Allora fra l’Australia e il Giappone bastava buttare la lenza per procurare pranzo e cena succulenti. Stavolta in tutto due sole prede. Dal Giappone alla California, poi, l’oceano è diventato un deserto assoluto formato da acqua e rottami.
Nessun animale. Non un solo richiamo di uccelli marini. Solo il rumore del vento, delle onde e dei grossi detriti che sbattono contro la chiglia.
Il racconto di Ivan Macfadyen, vecchio marinaio col cuore spezzato dopo 28 giorni di desolata navigazione nel Pacifico, è stato raccolto dall’australiano The Newcastle Herald ed è stato variamente ripreso da decine e decine di testate, tutte in inglese.
Macfadyen ha navigato con il suo equipaggio a bordo del Funnel Web sulla rotta Melbourne -Osaka – San Francisco. Dice di aver percorso in lungo e in largo gli oceani per moltissimi anni, dice di aver sempre visto uccelli marini che pescavano o che si posavano sulla nave per riposarsi e farsi trasportare. E poi delfini, squali, pesci, tartarughe… Stavolta nulla di tutto ciò: nulla di vivo per oltre 3.000 miglia nautiche.
Unica apparizione, poco a Nord della Nuova Guinea, quella di una flotta per la pesca industriale accanto ad una barriera corallina. Volevano solo il tonno, tiravano e ributtavano in mare – morta – ogni altra creatura marina.
E poi la parte più allucinante del viaggio, quella dal Giappone alla California, costantemente accompagnata dalla gran quantità di rottami trascinati in mare dallo tsunami del 2011, quello che ha innescato la crisi di Fukushima.
Rottami, rottami grandi e piccoli ovunque: impossibile perfino accendere il motore. Rottami non solo in superficie ma anche sui fondali, come si vedeva chiaramente nelle acque cristalline delle Hawaii. E poi plastica, rifiuti di plastica dappertutto.
Nel racconto di Ivan Macfadyen un solo elemento è direttamente riconducibile ai tre reattori nucleari in meltdown sulla costa giapponese: dice di aver raccolto campioni destinati ad essere esaminati per la radioattività e di aver compilato durante il viaggio questionari periodici in seguito a richieste provenienti dal mondo accademico statunitense.
Però non si può non pensare a Fukushima quando Macfadyen afferma che nelle acque del Giappone il Funnel Web ha perso il suo colore giallo brillante e quando dice che uno dei pochissimi esseri viventi incontrati dal Giappone alla California era una balena che sembrava in fin di vita per un grosso tumore sul capo.
Sui social e nei commenti sul web si fa un gran parlare della relazione fra Fukishima e l’assenza di esseri viventi fra Giappone e California.
Io sottolineo tre elementi: primo, la sorgente di radioattività di Fukushima, sebbene molto intensa, paragonata alla vastità dell’oceano diventa come uno sputo in un fiume; secondo, nei dintorni di Fukushima e prima di diluirsi nella vastità dell’oceano la radioattività effettivamente si accumula nella catena alimentare e vi resterà per molti decenni; terzo, una desolazione vasta e assoluta come quella raccontata da Macfadyen si sposa benissimo con gli effetti della pesca industriale dissennata, senza bisogno alcuno di scomodare la radioattività i cui effetti sensibili – stando alle informazioni note – si limitano al tratto di mare davanti ad una parte delle coste giapponesi.
Il Pacifico è morto – si è rotto, per usare l’espressione di Macfadyen – e l’ha ucciso il genere umano, che sta al pianeta come una nuvola di cavallette sta ad un campo di grano. Macfadyen, raccolta il The Newcastle Herald nel seguito della storia, non ha voluto rilasciare altre interviste dopo quella che ha fatto così tanto rumore. Desidera però che il mondo sia consapevole di quanto egli ha visto. Accontentiamolo.
Fonte: visto su Blogeko.it
romano- Monsieur
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Numero di messaggi : 5829
Età : 89
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Data d'iscrizione : 26.10.09
Re: banane
Quella del pacifico è una triste realtà conosciuta da molto tempo,l'isola di plastica era una ora sono tre e nessuno che si preoccupi di eliminarla pero fanno una pubblicità costosissima che ti invita a fare la differenziata perchè la plastica non è un rifiuto ma una ricchezza
gigi- Monsieur
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Numero di messaggi : 1568
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Data d'iscrizione : 18.01.09
Re: banane
ragazzuoli quando compro le banane come minimo ne prendo due caschi e vi garantisco che non è la prima volta che dentro il cartone ci sono animaletti:D
e non ditemi che mangio troppe banane:D la banana è l'unica banana che mi è rimasta
e non ditemi che mangio troppe banane:D la banana è l'unica banana che mi è rimasta
clarisweb- ADMIN
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Numero di messaggi : 5838
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Data d'iscrizione : 07.10.09
Re: banane
Ivan Macfadyen ha scoperto quello che mio padre raccontava 40 anni fa, "il mare è avvelenato" continuava a dirci di mangiare il pesce cotto e non più crudo e anche lui si lamentava che il pesce stava scarseggiando e dovevano prendere provvedimenti per salvarlo. anche lui diceva che il mare era diventato una pattumiera e anche mia madre paragonava i pieni peschereggi di quando era una bambina alle barche vuote della sua vecchiaia
chi sta avvelenando il mare? IL PROGRESSO
chi sta avvelenando il mare? IL PROGRESSO
clarisweb- ADMIN
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Numero di messaggi : 5838
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Data d'iscrizione : 07.10.09
Re: banane
clarisweb ha scritto:ragazzuoli quando compro le banane come minimo ne prendo due caschi e vi garantisco che non è la prima volta che dentro il cartone ci sono animaletti:D
e non ditemi che mangio troppe banane:D la banana è l'unica banana che mi è rimasta
terry- Madame
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Data d'iscrizione : 22.10.07
Re: banane
E vai banane a gogo ma ricordatevi almeno di togliere il bollino inoltre la comunità europea nel 1996 fa ha decretato per legge il minimo di misura commerciabile in europa che è di cm 14,27 Quelle provenienti da alcuni Paesi e regioni possono derogare dal limite minimo dei 14,27 centimetri: i frutti provenienti dalle Azzorre, da Madera, dall' Algarve, da Creta e dalla regione greca di Laconia - dove "fattori climatici sfavorevoli impediscono di raggiungere la lunghezza minima prescritta" - potranno legittimamente comparire sui banchi di frutta e nei supermercati italiani senza essere dichiarate "fuorilegge".
La storia della curvatura delle banane è diventata forse la più famosa, una specie di leggenda sempre citata quando si vuole evocare un regolamento cavilloso e –spesso– inutile.
Ma esiste davvero?
In realtà, dal 2008 la Commissione Europea ha fatto marcia indietro, liberalizzando la vendita di 26 prodotti ortofrutticoli e abolendo gli standard comunitari di misura e dimensione così tento criticati. Un segnale di cambiamento e un modo per tagliare la burocrazia e abbassare i prezzi, con l’introduzione sul mercato di vegetali prima considerati non di prima scelta e scartati.
L’idea era quella di garantire standard comuni in tutto il mercato europeo. Il risultato però era stato l’avvento in cucina e nel supermercato di righello e compasso, oltre che di una fiornete stampa sarcastica.
Un esempio? Il Regolamento sulla misura delle banane verdi. Eccolo qui un estratto del vademecum della buona banana: “Il calibro è determinato: – dalla lunghezza del frutto, espressa in centimetri e misurata lungo la faccia convessa, dal punto in cui il peduncolo si inserisce sul cuscinetto fino all’apice; – dal grado, cioe’ dallo spessore, espresso in millimetri, di una sezione trasversale del frutto praticata tra le facce laterali e nel mezzo del frutto stesso, perpendicolarmente all’asse longitudinale”(1).
Per fortuna la musica è cambiata, ma non si sa mai, la tentazione della burocrazia c’è sempre. E tocca a noi vigilare affinche ognuno di noi possa sempre scegliere la banana che preferisce.
____________________________________________________
(1) Banane verdi (Regolamento n. 2257/94). La prima cosa che apprendiamo in base al regolamento è che le banane verdi devono essere verdi. Quindi: sode, sane, pulite, praticamente prive di sostanze estranee visibili (tutte le sostanze invisibili si facciano sotto), prive di odore e/o sapore estranei (bando alle banane che profumano e sanno di cozze), ma soprattutto prive di malformazioni e normalmente ricurve. Fino a dove è lecito che una banana si curvi? Abbiamo cercato l’allegato o il comma che ci spiegasse la curvatura giusta, quella normale, ma stranamente, niente da fare. Ma quello che conta di una banana è il calibro, da questo dipende la sua classificazione EXTRA, I o II. Per misurarlo ecco le semplici regole da eseguire (anche a casa): “Il calibro è determinato: – dalla lunghezza del frutto, espressa in centimetri e misurata lungo la faccia convessa, dal punto in cui il peduncolo si inserisce sul cuscinetto fino all’apice; – dal grado, cioe’ dallo spessore, espresso in millimetri, di una sezione trasversale del frutto praticata tra le facce laterali e nel mezzo del frutto stesso, perpendicolarmente all’asse longitudinale. Il frutto di riferimento che serve a misurare la lunghezza e il grado è il seguente: – il frutto mediano, situato sul lato esterno della mano; – il frutto che si trova accanto al taglio con cui è stata sezionata la mano, sul lato esterno del frammento di mano. La lunghezza minima e il grado minimo sono fissati rispettivamente a 14 cm e 27 mm.” Semplice, no? Non rimaneteci male se quelle che avete a disposizione non rientrano tra quelle extra…. non prendiamoli troppo sul serio, questi europei!
Ultima cosa il cartone di banane non è un casco di banane e pesa al massimo 20 kili,sempre per la normativa europea sullo spostamento dei pesi,e gli animaletti che ci puoi trovare dentro sono dovuti a una cattiva conservazione nei nostri magazzini
Per farla breve è più facile trovare nel cartone o casco che sia una vipera nostrana che il terribile ragnetto brasiliano
Tra le altre cose il brasile dove vive il ragnetto non è un grande produttore di banane le banane dal centro america arrivano da honduras costa rica mentre il massimo produttore mondiale di banane è l'india dove ci sono un mucchio di animaletti e animaloni pericolosi ma non il ragnetto brasiliano citato in quell'articolo del c..... giusto per non uscire dal tema
La storia della curvatura delle banane è diventata forse la più famosa, una specie di leggenda sempre citata quando si vuole evocare un regolamento cavilloso e –spesso– inutile.
Ma esiste davvero?
In realtà, dal 2008 la Commissione Europea ha fatto marcia indietro, liberalizzando la vendita di 26 prodotti ortofrutticoli e abolendo gli standard comunitari di misura e dimensione così tento criticati. Un segnale di cambiamento e un modo per tagliare la burocrazia e abbassare i prezzi, con l’introduzione sul mercato di vegetali prima considerati non di prima scelta e scartati.
L’idea era quella di garantire standard comuni in tutto il mercato europeo. Il risultato però era stato l’avvento in cucina e nel supermercato di righello e compasso, oltre che di una fiornete stampa sarcastica.
Un esempio? Il Regolamento sulla misura delle banane verdi. Eccolo qui un estratto del vademecum della buona banana: “Il calibro è determinato: – dalla lunghezza del frutto, espressa in centimetri e misurata lungo la faccia convessa, dal punto in cui il peduncolo si inserisce sul cuscinetto fino all’apice; – dal grado, cioe’ dallo spessore, espresso in millimetri, di una sezione trasversale del frutto praticata tra le facce laterali e nel mezzo del frutto stesso, perpendicolarmente all’asse longitudinale”(1).
Per fortuna la musica è cambiata, ma non si sa mai, la tentazione della burocrazia c’è sempre. E tocca a noi vigilare affinche ognuno di noi possa sempre scegliere la banana che preferisce.
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(1) Banane verdi (Regolamento n. 2257/94). La prima cosa che apprendiamo in base al regolamento è che le banane verdi devono essere verdi. Quindi: sode, sane, pulite, praticamente prive di sostanze estranee visibili (tutte le sostanze invisibili si facciano sotto), prive di odore e/o sapore estranei (bando alle banane che profumano e sanno di cozze), ma soprattutto prive di malformazioni e normalmente ricurve. Fino a dove è lecito che una banana si curvi? Abbiamo cercato l’allegato o il comma che ci spiegasse la curvatura giusta, quella normale, ma stranamente, niente da fare. Ma quello che conta di una banana è il calibro, da questo dipende la sua classificazione EXTRA, I o II. Per misurarlo ecco le semplici regole da eseguire (anche a casa): “Il calibro è determinato: – dalla lunghezza del frutto, espressa in centimetri e misurata lungo la faccia convessa, dal punto in cui il peduncolo si inserisce sul cuscinetto fino all’apice; – dal grado, cioe’ dallo spessore, espresso in millimetri, di una sezione trasversale del frutto praticata tra le facce laterali e nel mezzo del frutto stesso, perpendicolarmente all’asse longitudinale. Il frutto di riferimento che serve a misurare la lunghezza e il grado è il seguente: – il frutto mediano, situato sul lato esterno della mano; – il frutto che si trova accanto al taglio con cui è stata sezionata la mano, sul lato esterno del frammento di mano. La lunghezza minima e il grado minimo sono fissati rispettivamente a 14 cm e 27 mm.” Semplice, no? Non rimaneteci male se quelle che avete a disposizione non rientrano tra quelle extra…. non prendiamoli troppo sul serio, questi europei!
Ultima cosa il cartone di banane non è un casco di banane e pesa al massimo 20 kili,sempre per la normativa europea sullo spostamento dei pesi,e gli animaletti che ci puoi trovare dentro sono dovuti a una cattiva conservazione nei nostri magazzini
Per farla breve è più facile trovare nel cartone o casco che sia una vipera nostrana che il terribile ragnetto brasiliano
Tra le altre cose il brasile dove vive il ragnetto non è un grande produttore di banane le banane dal centro america arrivano da honduras costa rica mentre il massimo produttore mondiale di banane è l'india dove ci sono un mucchio di animaletti e animaloni pericolosi ma non il ragnetto brasiliano citato in quell'articolo del c..... giusto per non uscire dal tema
gigi- Monsieur
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Re: banane
[b]ecco perché le bananine sicule sono sparite dal mercato [/b:lol!: ]
clarisweb- ADMIN
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Data d'iscrizione : 07.10.09
Re: banane
una buona banana dipende dalla maturazione e fino a quando le lasciano dentro il nylon quelle poveracce marciscono, ma non maturano
la banana deve essere libera vivere al caldo e usata subito
la banana deve essere libera vivere al caldo e usata subito
struz- Moccioso
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Arcobaleno :: GENERALE :: DISCUSSIONI
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