Sacro monte di varese
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Sacro monte di varese
«Trovarsi a Varese e non salire alla Madonna del Monte è come recarsi a Roma e non vedere San Pietro», scriveva nel 1897 un anonimo redattore de Le cento città d'Italia, supplemento mensile illustrato del Secolo di Milano.
La montagna varesina rappresenta, infatti, uno dei luoghi religiosi più suggestivi esistenti in Italia con le sue casupole e viuzze di gusto medioevale, con la sua chiesa di santa Maria del Monte e con la sua Via Sacra delle quattordici cappelle dedicate ai Misteri del Rosario, la cui edificazione, iniziata nei primi del Seicento per volontà del frate cappuccino G.Battista Aguggiari, ha visto al lavoro, tra gli altri, Carlo Francesco Nuvolone, il Morazzone, Giovan Paolo Ghianda e, in anni recenti, Renato Guttuso.
Ad accrescere la bellezza di questo lungo è stato aperto nel settembre del 2001, dopo una chiusura quasi decennale, un altro gioiello storico-artistico: il museo Baroffio e del Santuario, la cui nascita era stata tenuta a battesimo, nel settembre del 1936, dal beato cardinale .
La montagna varesina rappresenta, infatti, uno dei luoghi religiosi più suggestivi esistenti in Italia con le sue casupole e viuzze di gusto medioevale, con la sua chiesa di santa Maria del Monte e con la sua Via Sacra delle quattordici cappelle dedicate ai Misteri del Rosario, la cui edificazione, iniziata nei primi del Seicento per volontà del frate cappuccino G.Battista Aguggiari, ha visto al lavoro, tra gli altri, Carlo Francesco Nuvolone, il Morazzone, Giovan Paolo Ghianda e, in anni recenti, Renato Guttuso.
Ad accrescere la bellezza di questo lungo è stato aperto nel settembre del 2001, dopo una chiusura quasi decennale, un altro gioiello storico-artistico: il museo Baroffio e del Santuario, la cui nascita era stata tenuta a battesimo, nel settembre del 1936, dal beato cardinale .
Dolcestella- ViceAdmin
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Numero di messaggi : 1867
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Data d'iscrizione : 03.10.07
Re: Sacro monte di varese
Ecco il Santuario
Storia e Arte
Monumenti storico-artistici
Birreria Poretti
Complesso industriale in stile Liberty risalente al 1901 progettato dai F.lli Bihl di Stoccarda ai quali fu commissionato il lavoro da Angelo Poretti fondatore nel 1877 dell'intero complesso industriale.
Brinzio e Castello Cabiaglio
Borghi rurali di antichissimo origini che conservano intatto il loro fascino discreto. Castello Cabiaglio, che diede i natali al pittore Giovan Battista Ronchelli (1715-1788) conserva nella parrocchiale di S. Appiano, affreschi dello stesso.
Storia e Arte
Monumenti storico-artistici
Birreria Poretti
Complesso industriale in stile Liberty risalente al 1901 progettato dai F.lli Bihl di Stoccarda ai quali fu commissionato il lavoro da Angelo Poretti fondatore nel 1877 dell'intero complesso industriale.
Brinzio e Castello Cabiaglio
Borghi rurali di antichissimo origini che conservano intatto il loro fascino discreto. Castello Cabiaglio, che diede i natali al pittore Giovan Battista Ronchelli (1715-1788) conserva nella parrocchiale di S. Appiano, affreschi dello stesso.
Dolcestella- ViceAdmin
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Re: Sacro monte di varese
DOLCESTELLA VEDO CHE TI DAI DA FARE NELLE RICERCHE.
IO DALLA MIA FINESTRA DELLA SALA VEDO IL SACRO MONTE E LO VEDO BENE.
UNO DEGLI ITINERARI PIU' IN USO DA QUESTE PARTI E' IL PERCORSO CHE SI SNODA DAI PIEDI DEL MONTE; DI CAPPELLA IN CAPPELLA, SINO AL SANTUARIO POSTO IN ALTO. NELLA SETTIMANA
SANTA VIENE FATTA ANCHE LA VIA CRUCIS.
CONTINUANDO DOPO IL SANTUARIO SI ARRIVA A "CAMPO DEI FIORI" (1200mt.) SULLA CIMA
E' UBICATO L'OSSERVTORIO ASTRONIMICO.
Varese - Lo scoglio spaziale 2007-Tu24 fotografato dal ricercatore scientifico Luca Buzzi dell’Osservatorio Astronomico “Schiaparelli” del Campo dei Fiori
Avvistato a Varese l'asteroide che ha sfiorato la terra
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L’asteroide che minacciava di sfiorare la terra è stato fotografato a Varese, dall’Osservatorio Astronomico del Campo dei Fiori prima di qualunque altro centro mondiale. La notizia dell’arrivo dell’oggetto spaziale è rimbalzata su tutti i media nazionali, ’asteroide 2007-Tu24, 250 metri di diametro, è stato fotografato nella serata di ieri, con circa 12 ore di anticipo rispetto alla data di massimo avvicinamento. Lo ha fotografato il ricercatore scientifico Luca Buzzi dell’Osservatorio Astronomico “Schiaparelli” del Campo dei Fiori. Buzzi è stato tra i primi a confermarne la scoperta l’11 ottobre 2007, circa 18 ore dopo il primo avvistamento da parte dell’Osservatorio del Catalina Sky Survey in Arizona. Sin dai primi calcoli dell’orbita fu chiaro che il pericoloso “scoglio” planetario sarebbe transitato verso la fine di questo mese a distanza ravvicinata dalla Terra.
«Nonostante le notizie pubblicate da certe agenzie giornalistiche l’oggetto, che ha un diametro di circa 250 metri, non costituisce pericolo di scontro con la Terra, anche se per osservare un rendez-vous di un oggetto similare ad una distanza inferiore di questa, bisognerà aspettare il 2027 – spiega Salvatore Furia, fondatore del Centro Geofisico Prealpino -. La foto di Luca Buzzi è del giorno 28 gennaio 2008 alle ore 22.32 (tempo locale) e riprende l’asteroide mentre transita nella costellazione dei Pesci ad una distanza di circa 666.000 km. L’immagine ripresa al telescopio da 60cm di diametro della cupola Vita-Spina di punta Paradiso, è la somma di 15 pose da 1 secondo ciascuna eseguita con l’eccellente camera digitale Ccd Sbig St10-Xme – spiega ancora Furia -. L’intera operazione rientra nel programma di monitoraggio globale degli asteroidi Neo (Near Earth Object, con transito ravvicinato alla Terra) avviato nel 2001, che ha portato l’Osservatorio della “Cittadella di Scienze della Natura” di Varese tra i più importanti ed attivi in Italia per la ricerca e lo studio di questi enormi macigni vaganti nel Sistema Solare. Il nostro Buzzi e i suoi collaboratori Federica Luppi e Matteo Marinelli saranno le nostre attive vedette sulla vetta del Campo dei Fiori».
Martedi 29 Gennaio 2008
IO DALLA MIA FINESTRA DELLA SALA VEDO IL SACRO MONTE E LO VEDO BENE.
UNO DEGLI ITINERARI PIU' IN USO DA QUESTE PARTI E' IL PERCORSO CHE SI SNODA DAI PIEDI DEL MONTE; DI CAPPELLA IN CAPPELLA, SINO AL SANTUARIO POSTO IN ALTO. NELLA SETTIMANA
SANTA VIENE FATTA ANCHE LA VIA CRUCIS.
CONTINUANDO DOPO IL SANTUARIO SI ARRIVA A "CAMPO DEI FIORI" (1200mt.) SULLA CIMA
E' UBICATO L'OSSERVTORIO ASTRONIMICO.
Varese - Lo scoglio spaziale 2007-Tu24 fotografato dal ricercatore scientifico Luca Buzzi dell’Osservatorio Astronomico “Schiaparelli” del Campo dei Fiori
Avvistato a Varese l'asteroide che ha sfiorato la terra
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L’asteroide che minacciava di sfiorare la terra è stato fotografato a Varese, dall’Osservatorio Astronomico del Campo dei Fiori prima di qualunque altro centro mondiale. La notizia dell’arrivo dell’oggetto spaziale è rimbalzata su tutti i media nazionali, ’asteroide 2007-Tu24, 250 metri di diametro, è stato fotografato nella serata di ieri, con circa 12 ore di anticipo rispetto alla data di massimo avvicinamento. Lo ha fotografato il ricercatore scientifico Luca Buzzi dell’Osservatorio Astronomico “Schiaparelli” del Campo dei Fiori. Buzzi è stato tra i primi a confermarne la scoperta l’11 ottobre 2007, circa 18 ore dopo il primo avvistamento da parte dell’Osservatorio del Catalina Sky Survey in Arizona. Sin dai primi calcoli dell’orbita fu chiaro che il pericoloso “scoglio” planetario sarebbe transitato verso la fine di questo mese a distanza ravvicinata dalla Terra.
«Nonostante le notizie pubblicate da certe agenzie giornalistiche l’oggetto, che ha un diametro di circa 250 metri, non costituisce pericolo di scontro con la Terra, anche se per osservare un rendez-vous di un oggetto similare ad una distanza inferiore di questa, bisognerà aspettare il 2027 – spiega Salvatore Furia, fondatore del Centro Geofisico Prealpino -. La foto di Luca Buzzi è del giorno 28 gennaio 2008 alle ore 22.32 (tempo locale) e riprende l’asteroide mentre transita nella costellazione dei Pesci ad una distanza di circa 666.000 km. L’immagine ripresa al telescopio da 60cm di diametro della cupola Vita-Spina di punta Paradiso, è la somma di 15 pose da 1 secondo ciascuna eseguita con l’eccellente camera digitale Ccd Sbig St10-Xme – spiega ancora Furia -. L’intera operazione rientra nel programma di monitoraggio globale degli asteroidi Neo (Near Earth Object, con transito ravvicinato alla Terra) avviato nel 2001, che ha portato l’Osservatorio della “Cittadella di Scienze della Natura” di Varese tra i più importanti ed attivi in Italia per la ricerca e lo studio di questi enormi macigni vaganti nel Sistema Solare. Il nostro Buzzi e i suoi collaboratori Federica Luppi e Matteo Marinelli saranno le nostre attive vedette sulla vetta del Campo dei Fiori».
Martedi 29 Gennaio 2008
Ospite- Ospite
bella la storia del tuo Santuario ecco il nostro
:oopsIl territorio su cui sorge il santuario era in origine di alcune centinaia di metri quadrati. a seguito di varie donazioni, nel 1960, l'area si estese a circa un ettaro di terreno. Dal 1971 il terreno asservito al santuario e recintato giunse a coprire un'area di 18.000 metri quadrati. Il territorio circostante, che per secoli era solo coperto di cespugli di ginestra spinosa e di rovi, venne risistemato a parco. Un parco di eclettica formazione dove allignano e prosperano essenze diverse. Cipressi piramidali, cipressi dell'Arizona, pini d'Aleppo, pini da pinoli, pini della California, gaggie, olmi, elci, castagni, ciliegi selvatici, quercioli, frassini, e ginepri. Ai margini, ginestre ad alto fusto e cespugli di Viburnum Tinus. La chiesa, impianto del XVII secolo, a tre navate sorrette da pilastri, incentra nell'abside l'antica e venerata statua marmorea della celeste Guardiana. Nella Cappella della navata di sinistra è posto alla venerazione dei fedeli il gruppo ligneo della Madonna della Guardia apparsa nel 1490 sul monte Figogna a Genova. Nel lungo passato, ai piedi della "Buona Madre", si portavano riverenti e riconoscenti i marinai a ringraziarla per averli salvati durante le spaventose tempeste che dovevano affrontare nel loro duro mestiere di gente di mare e scioglievano trepidi i voti promessi in quelle estreme congiunture. Le loro ingenue e tanto belle tavolette votive tappezzavano le pareti del tempio. Ne rimangono ancora alcune a testimoniare quanto un tempo cantavano i pellegrini: Cuncta queis horret lacrimoso: Mille proclamant benefacta testes, Mille tabellae.
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Dolcestella- ViceAdmin
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Dolcestella- ViceAdmin
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