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La verità della società

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Messaggio Da clarisweb Sab Dic 29, 2012 10:27 am

Very Happy Very Happy
Helga è la proprietaria di un bar, di quelli dove si beve forte.
Rendendosi conto che quasi tutti i suoi clienti sono disoccupati e che quindi dovranno ridurre le consumazioni e frequentazioni, escogita un geniale piano di marketing, consentendo loro di bere subito e pagare in seguito. Segna quindi le bevute su un libro che diventa il libro dei crediti (cioè dei debiti dei clienti).
La formula “bevi ora, paga dopo” è un successone: la voce si sparge, gli affari aumentano e il bar di Helga diventa il più importante della città.
Lei ogni tanto rialza i prezzi delle bevande e naturalmente nessuno protesta, visto che nessuno paga: è un rialzo virtuale. Così il volume delle vendite aumenta ancora.
La banca di Helga, rassicurata dal giro d’affari, le aumenta il fido. In fondo, dicono i risk manager, il fido è garantito da tutti i crediti che il bar vanta verso i clienti: il collaterale a garanzia.
Intanto l’Ufficio Investimenti & Alchimie Finanziarie della banca ha una pensata geniale. Prendono i crediti del bar di Helga e li usano come garanzia per emettere un’obbligazione nuova fiammante e collocarla sui mercati internazionali: gli Sbornia Bond.
I bond ottengono subito un rating di AA+ come quello della banca che li emette, e gli investitori non si accorgono che i titoli sono di fatto garantiti da debiti di ubriaconi disoccupati. Così, dato che rendono bene, tutti li comprano.
Conseguentemente il prezzo sale, quindi arrivano anche i gestori dei Fondi pensione a comprare, attirati dall’irresistibile combinazione di un bond con alto rating, che rende tanto e il cui prezzo sale sempre. E i portafogli, in giro per il mondo, si riempiono di Sbornia Bond.
Un giorno però, alla banca di Helga arriva un nuovo direttore che, visto che in giro c’è aria di crisi, tanto per non rischiare le riduce il fido e le chiede di rientrare per la parte in eccesso al nuovo limite.
A questo punto Helga, per trovare i soldi, comincia a chiedere ai clienti di pagare i loro debiti. Il che è ovviamente impossibile essendo loro dei disoccupati che si sono anche bevuti tutti i risparmi.
Helga non è quindi in grado di ripagare il fido e la banca le taglia i fondi.
Il bar fallisce e tutti gli impiegati si trovano per strada.
Il prezzo degli Sbornia Bond crolla del 90%.
La banca che li ha emessi entra in crisi di liquidità e congela immediatamente l’attività: niente più prestiti alle aziende. L’attività economica locale si paralizza.
Intanto i fornitori di Helga, che in virtù del suo successo, le avevano fornito gli alcolici con grandi dilazioni di pagamento, si ritrovano ora pieni di crediti inesigibili visto che lei non può più pagare.
Purtroppo avevano anche investito negli Sbornia Bond, sui quali ora perdono il 90%.
Il fornitore di birra inizia prima a licenziare e poi fallisce.
Il fornitore di vino viene invece acquisito da un’azienda concorrente che chiude subito lo stabilimento locale, manda a casa gli impiegati e delocalizza a 6.000 chilometri di distanza.
Per fortuna la banca viene invece salvata da un mega prestito governativo senza richiesta di garanzie e a tasso zero.
Per reperire i fondi necessari il governo ha semplicemente tassato tutti quelli che non erano mai stati al bar di Helga perché astemi o troppo impegnati a lavorare.


Bene, ora potete dilettarvi ad applicare la dinamica degli Sbornia Bond alle cronache di questi giorni, giusto per aver chiaro chi è ubriaco e chi sobrio…
lol! lol!
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Messaggio Da gigi Sab Dic 29, 2012 12:44 pm

Di ubriachi fatti e strafatti ce ne è uno solo
Unico e spero irripetibile, a meno che l'orda di bevitori che con lui si son sborniati in passato pensino di continuare a bere a spese altrui,ma il popolo è bue e facilmente corruttibile e niente in questa italia di caproni è impossibile e che la favola (dello strafatto)si ripeta non è impossibile
La favoletta che hai postato ne è un esempio valida in ogni caso basta cambiarne la chiave di lettura è il gioco è fatto ,che poi ad alcuni piaccia cosi come è solo perchè è comodo piangersi addosso per giustificare l'aridità di idee e lo scarso coraggio di affrontare il futuro che dovremo in qualche modo risolvere
Il grande ubriaco cavalca a grandi passi lanciando promesse come una befana impazzita e spero si schianti sul primo jet di passaggio (come nella pubblicità)

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Buon Anno A Tutti
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Messaggio Da gigi Sab Dic 29, 2012 1:07 pm

Storiella che gira sul web, inventata dai tedeschi e tradotta in tutte le lingue d'Europa; la saga di Helga, puramente di fantasia, si conclude anche con un'applicazione pratica che possono fare tutti, grandi e piccini

Il grande manovratore la ha fatta sua pubblicandola o facendola pubblare sul suo sito ufficiale a dimostrare la sua tesi che i tedeschi vogliono fotterci è reale ,ma,ce sempre un ma è stato scoperto e ha cancellato il tutto dicendo che come al solito è stato frainteso
Il grande ubriaco continua la sua diatriba col mondo e la storiella di helga continua a girare girare su vari siti blog e forum


http://www.amazon.it/Finanza-Happy-Hour-Sperling-ebook/dp/B00ACCORFA/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1354182609&sr=8-1

se vi interessa il tema continuate qui è un ebook che spiega la finanza creativa di tremontana memoria
Insomma documentatevi e non ci provate nemmeno a rovinarmi la fine anno che vi seppellisco nell,angoscia del vivere sino all'anno prossimo welcome lol! lol! felicissimo friends Very Happy Sleep lol!
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Messaggio Da gigi Sab Dic 29, 2012 1:24 pm

http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2010/03/derivati-comuni-truffa-raggiro-ente-pubblico-P_A.shtml

[size=24]Oppure questo e se riuscite a leggere tutto meglio altrimenti bastano le prime righe per capire chi ci ha condotti passo passo verso il baratro,un fallito che ci ha insegnato a fallire, il bar di helga inventato dai tedeschi ci fa un baffo noi italiani abbiamo vissuto la realta decennale condotti da uno strafatto con una pletora di ubriachi al seguito [/size]

La scuola di finanza creativa, fondata dall’ex ministro dell’economia e delle finanze Giulio Tremonti all’inizio di questo millennio, venne chiusa frettolosamente dal suo stesso fondatore nel 2009 (DL 207/2008, L 14/2009) dopo il clamoroso fallimento della seconda operazione di vendita di immobili pubblici mediante procedure di cartolarizzazione (e che costò agli enti coinvolti circa 1,7 miliardi di euro per rientrare in possesso degli immobili conferiti nell’operazione). Che cosa s’insegnava in questa scuola? Si esponevano le tecniche di istituti finanziari innovativi: cartolarizzazioni, operazioni su derivati, swap, ad alto contenuto d’ingegno (ecco perché era “finanza creativa”) capaci, sostanzialmente, di creare denaro dal nulla (un po’ come il gatto e la volpe che suggeriscono al credulone Pinocchio di sotterrare le 5 monete d’oro nel campo dei miracoli; dalla semina, sarebbe nato un albero carico di zecchini). Ora, sentendo l’annuncio del lancio,da parte della Regione Piemonte, di due fondi immobiliari che, attraverso complesse operazioni di ingegneria finanziaria, dovrebbero portare nelle casse regionali, in tempi rapidi, 600 milioni di euro (e si dice che i fondi dovrebbero addirittura già generare redditività da metà del 2013), sembra che la scuola tremontiana (si spera non quella del gatto e della volpe) abbia riaperto i battenti in Piemonte.



Dice la Regione (da quanto si apprende) che nel primo fondo – definito Fondo immobiliare regionale (Fir) - confluiranno beni per 500 milioni di euro. Comprenderà i 250 milioni di euro di valore del futuro grattacielo della sede regionale, altri immobili della Regione e quelli non strategici degli ospedali; avrà una durata ventennale, potrà indebitarsi per 200 milioni, e le quote di partecipazione saranno del 33% della Regione e del 66% di investitori privati (manca un 1%, ma poco rileva). Nel secondo – definito Fondo immobiliare sanitario (Fis) - confluiranno immobili degli ospedali per 1 miliardo di valore, avrà durata venticinquennale, potrà indebitarsi per 350 milioni, le quote di partecipazione saranno per il 66% delle aziende ospedaliere e per il 33% di investitori terzi (manca anche qui un 1%, ed i terzi, in questo caso, sono “investitori etici”: fondazioni bancarie, fondi pensione). Questa, in sintesi, l’operazione. Si ricorre cioè ad uno strumento: il fondo immobiliare che, in base alle sue regole di funzionamento, riunisce più beni immobili appartenenti a soggetti diversi, ne affida la gestione ad una società professionale esterna (definita: società di gestione del risparmio – sgr), che provvederà a venderli, locarli, permutarli, rivalorizzarli; attraverso queste operazioni, la società assicurerà una redditività del patrimonio immobiliare del fondo, non conseguibile se ogni immobile fosse gestito singolarmente. I soggetti che possiedono quote del fondo ottengono un reddito (ma non si deve dimenticare che partecipano anche alle perdite, particolarmente pesanti di questi tempi a causa della crisi) in base alle quote possedute. La sgr cercherà di aumentare il valore dei capitali raccolti minimizzandone le perdite, e ripartirà il risultato netto della gestione. Trattandosi di strumenti finanziari, i fondi immobiliari sono disciplinati dalle norme sull’intermediazione finanziaria (d. legislativo 58/1998). La Banca d’Italia ne approva la regolamentazione e ne monitora l’attività.



Dunque, il ragionamento è semplice. La Regione constata: siamo senza soldi. Come possiamo farne rapidamente? Raccogliamo immobili sui quali possiamo dire la nostra (così si pensa per gli immobili ospedalieri), costituiamo un fondo, lo affidiamo ad una sgr la quale, nel momento in cui acquisisce la disponibilità di una massa patrimoniale importante, ci anticipa subito una somma: i 600 milioni prima ricordati (anche le cartolarizzazioni funzionavano più o meno così: fare rapidamente cassa, senza valutazione dei risultati; se poi erano fallimentari, lo Stato – o gli enti che vi avevano fatto ricorso - ripianavano il buco, ovviamente con denaro del contribuente). Per dovere di verità, occorre dire che anche lo Stato sta pensando, in questo momento, ad operazioni simili per gestire la valorizzazione (vendita, locazione, permuta) del suo patrimonio - l’ormai noto “mattone di stato”. Però, guarda caso, pensa di farle fare alla Cassa depositi e prestiti, la più potente banca che oggi esiste in Italia e che – altro particolare non insignificante - è sua. Non risulta che nei piani della Regione sia ipotizzabile un analogo intervento. In ogni caso, trattandosi di operazione ormai solennemente annunciata, merita procedere a qualche approfondimento per analizzarne la fattibilità. Ovviamente lo si deve fare tenendo presenti le norme sui fondi immobiliari, perché è di questo che si parla. Ma è proprio alla luce di queste regole che qualcosa non torna.



Per costituire fondi immobiliari e renderli operativi, i tempi non sono proprio così brevi; né sono tali quelli occorrenti per trovare gli investitoriche ne acquistino le quote. Inoltre, se i beni da conferire nei fondi sono beni patrimoniali disponibili, cioè da mettere liberamente sul mercato, l’operazione è facilitata. Chi opera nel settore vede soltanto, in questo caso, l’esigenza di separare i beni che danno già un reddito (per esempio, case o terreni locati, facilmente stimabili), da quelli che devono essere valorizzati (carceri, caserme, altri beni demaniali, per questo inizialmente non stimabili) perché lo possano generare. Questi elementi sfuggono nel caso Regione. Nel primo fondo (stimato in 500 milioni di euro e sulle stime, per quanto appena detto, forse bisognerebbe aspettare) conferirebbe un bene, tuttora non esistente, pari alla metà del valore del fondo: la sua sede futura. Ma è un bene che fa già parte del suo patrimonio? Oggi sembrerebbe di no poiché (per quanto si sa e per le procedure realizzative scelte: leasing in costruendo) apparterrà alla Regione quando avrà corrisposto al costruttore il valore del manufatto. E poi, quale sarà la redditività futura di un bene che sarà utilizzato per fini istituzionali? La Regione pagherà alla società di gestione un affitto per consentirle di chiudere in positivo il conto economico e, conseguentemente, remunerare gli investitori, compresa se stessa? E come restituirà alla sgr le somme inizialmente anticipatele? Non c’è dubbio che sono un debito che, prima o poi, va onorato. Per un groviglio di norme finanziarie e patrimoniali, la questione diventa dunque complessa. Considerazioni analoghe si possono fare sul secondo fondo che dovrebbe accorpare gli immobili ospedalieri definiti “core” cioè, se si capisce bene, proprio quelli destinati all’attività di ricovero. Saranno le aziende sanitarie a pagare un affitto per poter occupare gli immobili e consentire alla società di gestione, analogamente a quanto detto prima, di chiudere in nero il conto economico? Se non c’è utile economico, ed a meno che non si vogliano trasformare in benefattori con elargizioni a fondo perduto, gli investitori terzi, anche se “etici” scappano. Per le considerazioni fatte, sarebbe utile conoscere meglio la reale composizione dei beni che confluiranno nei due fondi.



A conti fatti la Regione Piemonte, vittima di operazioni di finanza creativa ereditate dai precedenti governanti, non si avvii sulla stessa strada. Pensi sempre ai poveri cittadini che, già oberati dai debiti sui derivati, in un domani potrebbero trovarsi a dover pagare cari prezzi per altre operazioni di ingegneria finanziaria. Prima di agire, chieda subito alla Corte dei conti, come promesso dall’assessore al bilancio Giovanna Quaglia, che cosa pensa del progetto. La finanza seria e che dà risultati positiviè sempre quella reale, non quella creativa.
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Messaggio Da terry Lun Dic 31, 2012 8:23 am

come dice gigi è vero che non leggo mai ma i post troppi lunghi.. e se poi sono complicati mi fanno girare la testa Very Happy da italiana dico che diamo troppa corda a sti tedeschi ...che comandassero a casa loro!! e rivoglio la lira !! e meno spago anche alle banche!! tanto non danno soldi a chi non ne ha, ma solo a chi ne ha ..Anzi che lavorassero coi loro soldi non coi nostri . La mia cara nonna Elvira diceva che l'acqua va nel mare .e i pidocchi fanno altri pidocchi hahahahaha vabbè lho detta un pò diversa ma il significato è quello.
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Messaggio Da struz Mar Gen 01, 2013 2:40 pm

a tutte le ruberie e i sottorfugi io aggiungerei anche i bilanci dello stato. Tutti virtuali !!!!!!!!!!
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Messaggio Da clarisweb Mer Gen 02, 2013 8:34 am


caro Gigetto,
dove sei? bohhhhhhhh
mi illumini che differenza c'è tra movimento e partito?
i partiti sono autofinanziati (direttamente o indirettamente) dallo stato e i movimenti? grazie
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