Il coraaggio e la follia di Zorama
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Il coraaggio e la follia di Zorama
Al suo secondo album “Frequento il vento” (Smile Record) il cantante napoletano Zorama mostra di vivere, musicalmente parlando. E’ sospeso “tra il coraggio e la follia” ed è una cosa che pochi artisti hanno la forza o, meglio, l’ardire di fare.
Undici tracce compongono questo lavoro che si presenta come un viaggio attraverso il mondo di Zorama che non è per nulla semplice: affronta con ispirata disinvoltura temi apocalittici, sindromi ed ansie, lacerazioni dell’animo, sfiorando anche l’amore pur senza pronunciarlo mai. Punto di forza la sua voce, calda suadente, capace di arrampicarsi su note difficili, che lo fanno avvicinare tanto a Baglioni per poi discostarsene per l’assoluta originalità dei testi che ti restano impressi per la loro profondità: poesia in musica! E’ difficile che un
cantautore utilizzi frasi del tipo “La più inquietante anteprima, guardare e dopo chiudere il mondo con un salto nell’oblio, per scoprir se veramente esiste Dio tra bianche nuvole a galla, in un mare inverso nuoto io”; è difficile che tutti imparino a memoria questa frase come altre del disco e la cantino alla fermata dell’autobus ed in questo sta il coraggio e la follia di portare avanti la vera passione per la musica senza scendere a compromessi, perché in questo lavoro si avverte la qualità, l’amore, la musica vera.
Numerosi ospiti di rilievo impreziosiscono il progetto: Federico Salvatore, l’ex “Mister Azz”, il quale ha recitato con voce altamente teatrante una piccola ma importante parte del testo di “Robot D’acciaio”, il cantautore Saughelli che ha duettato con Zorama nel brano “Tra il Coraggio e la Follia”, la band casertana Lost Dream, che ha co-arrangiato col cantautore la grunge-psichedelica “Il Diavolo in Corpo”, Petri Kaivanto, noto ed eclettico musicista finlandese che figura nell’intro di “E mi gira la testa”, e infine MB Heena Suman & Jimi Vistoli nella track classica/contemporanea/elettro/new-age “Raffiche nel Mezzo”. Gli altri brani sono: “Soffio in Anteprima”, “Alter Ego”, “Sindrome”, “In clandestinità”, “Raffiche Nel mezzo” ed il singolo, nonché title-track “Frequento il Vento”.
Un album spiazzante: come il vento cambia direzione così il cd cambia genere ad ogni traccia, per questo è difficile da “etichettare”; la voce e l’interpretazione in tutti i brani, ma in particolare in “Frequento il vento”, “Soffio in anteprima” e “In clandestinità”, oltre che per l’ideazione di buona parte degli arrangiamenti e le chitarre di Andrea Palazzo, rendono questo cd un lavoro da non perdere curato sotto tutti gli aspetti musicali ma anche nella grafica.
Dolcestella- ViceAdmin
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